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lunedì 21 ottobre 2013

Recensione "The Nightmare Before Christmas"

In occasione del 20° anniversario dall'uscita di questo CA PO LA VO RO, ecco la recensione.


The Nightmare before Christmas, come pochi di voi sapranno, è stato ideato e prodotto da Tim Burton (l'amore della mia vita), ma diretto da Henry Selick. Realizzato con la tecnica dello Stop-Motion (che verrà utilizzata spesso da Burton), da il via a una nuova generazione di tecnologia, che sarà utilizzata negli anni per svariati film.

Potrei scrivere per ore di questo film, mio preferito in assoluto. Però vado per gradi, come al solito.

L'idea nasce sotto forma di poesia, scritta da Burton nel 1982 dopo aver visto un negoziante togliere le decorazioni di Halloween e appendere quelle di Natale. Quando la genialità è arte.
A quei tempi, però, Burton lavorava per la Disney e aveva provato svariate volte a presentare il progetto per la possibile realizzazione di un film, ma la Disney non se l'è mai cagato. E poi l'ha presa nel culo.

E quindi niente. Avendo avuto un enorme successo con Edward Mani di Forbice e Batman - Il ritorno, Tim affidò la regia di NBC al suo socio Henry Selick e, con l'aiuto di tre sceneggiatori, finirono il progetto. La Disney, però, non era molto convinta, quindi decise di produrre il film con la Touchstone Television.

Questo film è una piccola perla che purtroppo è stata apprezzata solo a partire dal 2003, durante il 10° anniversario del film, e ahimè è anche stato preso di mira dalle bimbeminchia. 

Il film si apre con una panoramica degli Alberi delle feste più liete e una voce fuori campo che commenta la scena in modo poetico. Dopo di che, si apre la porta con su la Zucca di Halloween, e qui parte la nostra storia.
Jack Skellington è il re delle zucche e vive nella città di Halloween, dove tutto l'anno ruota intorno al 31 ottobre. Infatti tutti gli abitanti iniziano a preparare la festa ogni 1° novembre e, per i restanti 364 giorni, non si occupano di altro.

Stanco della solita festa che capita ogni anno, Jack decide di voler cambiare e, dopo una notte fatta di pensieri ed emozioni, si trova magicamente davanti agli alberi delle feste più liete. Rimasto affascinato da quel tronco con sopra un albero di natale tutto addobbato, Jack apre la porticina e viene trasportato in un mondo nuovo, fatto di colori, feste, balli, amore e tanta gioia. Rimasto colpito da quella meraviglia, torna nella città di Halloween pronto a portare quella tradizione anche dai suoi compagni. Gli amici decidono di aiutare Jack in questo nuovo progetto, e a modo loro mettono in scena una notte di Natale. Prelevano Sandy Claus dalla città del Natale, Jack prende il suo posto e inizia a donare ai bimbi di tutto il mondo i suoi strani regali (bambole senza testa, serpenti vivi e altre cose macabre). La magia dura poco e dopo che la polizia riesce a rintracciarlo, fa crollare la sua idea e il suo sogno di poter essere diverso.
Jack si mette l'anima in pace e si rende conto che lui è nato per essere il re delle zucche.




Chi ha visto il film può notare che il mio riassunto lascia allo scuro tanti dettagli, ma spiego subito il motivo:
Ho raccontato la storia per com'è nata sotto forma di poesia.

Infatti, tra film e poesia possiamo notare diverse differenze:

- Nel film troviamo la storia di Oogie Boogie, creato per dare un cattivo a Jack.
-  Nel film sono state aggiunte molte più porte rispetto alla storia originale.
- Il nome di Santa Clause è diventato Sandy Claus.

- E' stata anche aggiunta Sally, così da creare una love story con il protagonista.
- In riferimento al fatto sopra scritto, Jack conquista il suo amore e lascia andare quell'aria cupa.

- Nella scena della sparatoria, nel film Jack cade tra le braccia di un angelo, mentre nella poesia cade tra bianche tombe.
- Nel film, Jack diventa il re della città di Halloween.

Le musiche, ovviamente composte da Danny Elfman, rendono la visione del film ancora più coinvolgente. Riescono ad accompagnare le scene in modo armonioso e a tratti anche commoventi.
Nelle canzoni ci si immedesima, lo strazio di Jack lo si percepisce, l'amore di Sally è palpabile.
La voce cantata di Jack nella versione originale è proprio di Elfman, e vi consiglio di ascoltarla perché merita. Nella versione italiana, invece, il personaggio è interamente doppiato da Renato Zero che, signori, ha reso il film ancora più emozionante. E' uno dei pochi film che amo guardare doppiato in italiano.

Come detto sopra, il film ha riscosso un enorme successo solo durante il 10° anniversario dalla sua uscita, mentre nel 1993 è stato un po' mal cagato da tutti, considerato anche un film "violento" per i bambini.








Boh. 
Penso di aver scritto tutto.
Se non avete ancora visto questo capolavoro, guardatelo. 
A parte che se non l'avete ancora visto che cazzo vivete a fare.


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